Il fatto di cronaca recente che mi ha particolarmente colpito è la morte di un quattordicenne saharawi, morto sotto il fuoco della polizia d'occupazione Marocchina.
Il suo popolo i Saharawi vivono nel Sahara Occidentale, che dal 1975 è occupata militarmente dal Marocco. Di conseguenza da allora si diedero alla guerriglia e alla resistenza armata formando un esercito chiamato Fronte Polisario, che continuò con la lotta armata fino al 1991, anno del cessate il fuoco, da quel momento il Fronte iniziò una lotta pacifica con le armi della non violenza e della disobbedienza civile, che continua ancora oggi.
Il ragazzo di nome Garhi Najem Ouold Feydel Souidi ucciso durante un tafferuglio verificatasi a 7 km dalla città di El Aaium, dove i Saharawi dal 19 ottobre hanno organizzato un presidio contro l'occupazione Marocchina.
La cosa che più mi ha colpito è che ancora oggi bambini e adolescenti siano coinvolti in conflitti nati dall'avidità dei grandi, visto che il Sahara Occidentale è ricca di petrolio, fosfati e delle coste più pescose dell'Africa Occidentale.
Infatti l'unica colpa di Garhi era che stava protestando assieme a un gruppo di coetanei, a favore del presidio organizzato dal Fronte Polisario. Da questo fatto è nata una discussione con dei poliziotti, che poi è degenerata in una colluttazione e dalle pistole degli agenti è partito un colpo che ha colpito Garhi.
Tutto questo è accaduto domenica 24 Ottobre ma solo oggi (29Ottobre) è trapelata la notizia della morte dell'ennesima vittima di questa guerra molto spesso dimenticata.
Spero che un giono la lotta pacifica dei Saharawi possa concretizzarsi nella nascita di uno stato indipendente e sovrana, così che la morte di questa povera anima innocente, non sia stata vana. informazione